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The Legend of Zelda: A Link Between Worlds, recensione by HDBlog

19 Novembre 2013 6

Andare ad analizzare un capitolo della saga Zelda è senza dubbio una pratica dall'epilogo quasi scontato. L'altissima qualità del brand è un marchio di fabbrica, di conseguenza la sicurezza di avere tra le mani un prodotto imperdibile è quasi una certezza.

Quando Nintendo annunciò The Legend of Zelda: A Link Between Worlds venne presentato come erede spirituale di The Legend of Zelda: A Link To The Past, di conseguenza basato sulla stessa tecnica di programmazione. Lo spettro del prodotto già visto aleggiava nell'aria, ponendo il dubbio sui vari fan del brand.

The Legend of Zelda: A Link Between Worlds è un capitolo in grado di proporre però un binomio stilistico davvero incredibile, pescato a piene mani dalla concezione di Paper Mario, shackerato in maniera particolarmente sapiente.

Ma procediamo con ordine

TRAMA

Come al solito ci troviamo di fronte a uno scenario in cui vediamo il nostro eroe nel bel mezzo del mondo dei sogni. Link viene quindi svegliato, condotto dal padre, fabbro di professione, e scelto per riportare la spada del Capo delle Guardie al suo legittimo proprietario. La tranquillità di Hyrule viene però sconvolta da Yuma, stregone in grado di trasformare gli uomini in veri e propri dipinti. Grazie a un prezioso artefatto, un bracciale dallo sgradevole odore, Link riesce però a risvegliarsi dall'incantesimo e sfruttare la nuova abilità, trasformando i muri in comode piattaforme dove strisciare, evitare tranelli, infilarsi in pertugi e molto altro ancora.

Da questo momento inizia la vera storia di The Legend of Zelda: A Link Between Worlds. Ovviamente Yuma rapisce alcuni personaggi chiave del gioco e Link si troverà ad andare alla ricerca di alcuni preziosi tesori in grado di aiutarlo nella complicata avventura.

Ci troviamo di fronte alla classica prefazione, in grado di introdurre un'esperienza di gioco incredibilmente convincente e soprattutto molto profonda.


GAMEPLAY

Il sistema di controllo si basa sulla concezione più classica del genere. Il videogiocatore si ritroverà quindi a condurre il proprio alter ego virtuale attraverso diverse location, il tutto però incentrato su una componente cervellotica davvero impegnativa.

Partiamo dai gadget che normalmente vengono raccolti durante l'avanzare dello Story Mode. La maggior parte degli oggetti saranno disponibili fin dal primo momento da uno speciale venditore che deciderà di aprire la propria bottega all'interno della casa di Link (tanto l'eroe è sempre fuori come viene detto nel gioco, n.d.SketchT) e si offrirà di noleggiare le strumentazioni opportune per costi relativamente bassi. L'unico limite è dettato dalla sconfitta di Link, fase in cui i gadget torneranno nelle mani del venditore.

Soluzione in parte convincente ma dall'altra davvero pericolosa. Venire sconfitti nei dungeon significa dover tornare alla propria abitazione, far propri ancora una volta gli strumenti utili e tornare nella zona interessata. Per fortuna è possibile richiamare una strega, tramite un apposito campanello, che con la propria scopa darà vita a dei veri e propri viaggi rapidi, previo sblocco precedente della zona. E' bene sottolineare che ogni boss è comunque anticipato da una zona di teletrasporto, in modo da potersi preparare al meglio prima della battaglia.

La IA non ci ha convinto per niente. I cattivi di turno e i boss risultano davvero troppo arrendevoli e purtroppo caratterizzati da un pattern troppo semplice da contrastare. Hyrule è l'unica zona che esploreremo ma sarà necessario accedere anche a Orule, versione quasi demoniaca della stessa città. Anche in questo caso però gli antagonisti non ci sono sembrati all'altezza della situazione. Avremmo quindi preferito un livello di sfida maggiore, in modo da dover pianificare un minimo le nostre azioni.

La vera quintessenza di The Legend of Zelda: A Link Between Worlds risiede però negli enigmi da risolvere e i segreti da scoprire. In questo nuovo capitolo ci siamo imbattuti in puzzle tutt'altro che immediati, anzi possiamo tranquillamente affermare di aver dovuto spendere del tempo per cercare di sgarbugliare la situazione. Non vogliamo anticipare ovviamente nulla ma la possibilità di trasformarsi in un disegno e muoversi sui muri sarà una delle soluzioni più usate per uscire dallo stallo.

TECNICA

Gli sviluppatori sono stati in grado di ideare una serie di ambientazioni varie e soprattutto mozzafiato. Ovviamente nel gioco verranno proposte le location più classiche del brand, ma questa volta perfettamente livellate.

Le tonalità e il motore grafico sottolineano lo stile cartoon che tanto piace ai fan della serie, proponendo però una variante a due dimensioni incredibilmente convincente. Le animazioni sono infatti il punto forte del gioco, soprattutto nei momenti in cui Link è spiaccicato sul muro.

Il comparto audio è ancora una volta incredibilmente curato, ma dalla produzione di Nintendo non ci aspettavamo altro.


COMMENTO FINALE

The Legend of Zelda: A Link Between Worlds è senza dubbio un ottimo prodotto che ha saputo ancora una volta confermare l'altissima quilità di cui il brand può costantemente vantare. Gameplay immediato, puzzle complicati ma mai frustranti e un level design da urlo sono solamente alcune delle caratteristiche in grado di trasformare il gioco in un pezzo da collezione che ogni possessore di 3DS deve avere.

La scarsa IA non ci ha convinto, soprattutto nelle fasi di scontro con i boss. Ci saremmo aspettati un livello di sfida maggiore, in modo da rendere più complicata l'intera avventura, seppur in molti casi saranno gli stessi enigmi a trasformarsi in scogli apparentemente insormontabili.

GAMEPLAY 9

TECNICA 9

LONGEVITA' 9

MULTIPLAYER -


6

Commenti

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Jack TheCake Krueger

non sono d'accordo su questa recensione, secondo me la trama e tutto erano un copia incolla di a link to the past, tralasciando le pochissime divergenze di Lorule e del fatto di Link/ritratto giocandoci mi è sembrato un Remake non Remake del capolavoro del Snes. Mi aspettavo di piu sinceramente, ma secondo me era un titolo tanto x prendere su soldini, fatto di fretta e furia. La difficoltà nei dungeon è pressapoco inesistente.

SketchT

tieni conto che molti puzzle sono davvero ostici e capita spesso di esplorare più volte le zone ;)

Gio

Un capolavoro come sempre i giochi di Zelda...

Eros Nardi

buone 15 ore! poi io di solito quando mi avvicino alle fasi finali tendo a iniziare a giocazzeggiare alla ricerca di tutti i segreti quindi mi dura di più =P

SketchT

Si se fosse stato più difficile si beccava il 10... mi pare di averlo terminato in circa 12 o 15 ore..non ho qui il mio 3ds e non posso controllare.. appena a casa ti dico bene..perdonami stiamo recensendo un sacco di giochi e la memoria potrebbe fare scherzi xd

Eros Nardi

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