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Prey: la nostra anteprima

15 Aprile 2017 6

C'è una cosa che salta subito alla mente quando si approccia per la prima volta Prey ed è l'ispirazione e i rimandi che il team di sviluppo ha portato nel gioco. Il 27 aprile, data di uscita della demo su Xbox One e PS4, vi accorgerete si delle similitudini con Bioshock, System Shock e Dishonored ma Prey non è certo un gioco che fa del "copia-incolla" il suo punto di forza, anzi. I richiami sono di atmosfera e ambientazione ma il gameplay evolve e si distingue, tutto condito da una storia in grado di tenere incollato il giocatore allo schermo: le poche ore a disposizione per la prova sono sembrate ancora meno tanta era la voglia di proseguire nell'esplorazione del mondo di gioco!

Perché Prey è uno di quei titoli da godersi con calma, senza affrettarsi verso la conclusione ma piuttosto perdendosi nella storia creata dagli sviluppatori, approfittando di un gameplay solido, fermandosi ad ammirare le ambientazioni fantascientifiche e scoprendo tutti i retroscena a cui si può accedere tramite registrazioni audio e documenti in gioco.

La storia parte come spesso accade nella letteratura o nelle serie TV: da una vita "normale", il protagonista si trova catapultato in un mistero che verrà presto svelato sorprendendoci nel modo in cui scopriremo la verità. Rotto il velo dell'illusione nel quale ci troviamo, ci saranno comunque segreti da scoprire per arrivare a fondo trama, sfruttando proprio i documenti e le registrazioni audio come elemento del gameplay dato che solo esplorando a fondo si riuscirà a proseguire, tutto con un level design assolutamente non lineare che eviterà di farci viaggiare sui proverbiali - e tanto odiati - binari.

Fin dai primi minuti si scopre quindi che per proseguire sarà necessario indagare attivamente, accedendo ai computer, leggendo post-it con codici e note e affrontando le creature ostili (e qui troviamo un tributo ad Half Life) che popolano la stazione spaziale di Talos 1, grande al punto da perdersi se non si presta attenzione ai dettagli e non si inizia a familiarizzare con i vari ambienti. Certo, c'è una mappa, ma leggere i cartelli che descrivono le varie zone servirà ad orientarsi senza doverla consultare ogni due secondi e memorizzare alcune location potrebbe esserci utile durante l'esplorazione, specie quando siamo con l'acqua alla gola e in fuga da nemici non certo facili da abbattere.


Le prime fasi di gioco, infatti, costringono ad un approccio ragionato nel combattimento, con quella sensazione di inferiorità che speriamo resti durante tutta l'avventura, anche quando avremo accesso alle abilità più potenti del nostro personaggio. Morgan Yu (che può essere uomo o donna a seconda della scelta del giocatore), è un personaggio in grado di trascendere l'umano e potenziarsi tramite miglioramenti genetici ai quali si accederà sfruttando lo Psicoscopio, un dispositivo in grado di "studiare" e replicare - tramite Neuromod da reperire in gioco - le abilità dei Mimic, i nemici che affronteremo. L'albero delle abilità è ricco di opzioni e scelte e gli sviluppatori ci tengono a segnalare che non tutte saranno accessibili, permettendo quindi al giocatore di avere un'esperienza diversa e offrendo anche uno spunto in più per quanto riguarda la rigiocabilità. Le varie situazioni possono essere risolte in vari modi a seconda delle abilità scelte, cosa che permette di crearci uno stile di gioco ad hoc.

Morgan può evolversi sfruttando una serie di abilità "umane", come le skill per l'hacking, la forza bruta per sollevare oggetti pesanti, le abilità relative ai sistemi di sicurezza e via dicendo, oppure privilegiare i poteri alieni che andranno guadagnati sul campo "fotografando" i nemici con lo Psicoscopio che necessiterà di più osservazioni prima di apprendere l'abilità dei diversi Mimic, tra cui quella che consentirà di trasformarsi in oggetti dello scenario e passare inosservati in modalità "stealth".

Proprio lo stealth è un elemento da non sottovalutare, specie considerando la disponibilità limitata di armi da fuoco e la necessità di ricorrere spesso al corpo a corpo o ai poteri, comunque limitati e da ricaricare riempendo l'indicatore di PSI. Scelta questa particolarmente apprezzata da chi come me predilige titoli in grado di mettere veramente alla prova, costringendo a ragionare prima dell'attacco e ad impegnarsi tra schivate e colpi durante i combattimenti. Ad esempio una mossa "salvavita" è stata quella di sfruttare una delle torrette automatiche di sicurezza: prima di accedere ad una stanza gremita di nemici, infatti, ho recuperato la torretta dal piano inferiore, l'ho riparata spendendo qualche punto nella relativa abilità e l'ho trascinata fuori dalla porta da sbloccare, ottenendo un "alleato" robotico che non ha certo fatto tutto il lavoro per me ma è stato comunque in grado di offrire un aiuto sufficiente a risolvere la situazione.

Importante poi la fase di crafting che si articola in diverse sotto fasi: raccolta degli scarti, elaborazione dei rifiuti in speciali stazioni che li scompongono in materie prime e composizione dei nuovi oggetti che andranno assemblati solo dopo la scoperta del classico schema di costruzione. Considerata la scarsità di armi e proiettili reperibili in giro, la creazione degli stessi diventerà fondamentale nell'avventura.

Anche il cannone Gloo, un'arma tuttofare in grado di sparare una schiuma a condensazione rapida, è un elemento che necessiterà di ricariche da creare tramite crafting. Con questo particolare strumento, il gameplay cambia faccia dato che non solo si potrà usare la sostanza per bloccare temporaneamente il nemico ma anche per cavarsela in più di una situazione: qualche colpo di schiuma potrà infatti bloccare cavi elettrici scoperti, tubature di gas incendiato e via dicendo, il tutto senza dimenticare la possibilità di sfruttare in verticale le mappe creando "scalette" su cui arrampicarsi. Insomma, un'arma che si trasforma in uno strumento in grado di dare la massima libertà di approccio al giocatore.

E in tema di libertà passiamo a parlare delle scelte di gioco e delle missioni: innanzitutto va segnalata la possibilità di approcciare le missioni in modi diversi a seconda del nostro stile e delle abilità, inoltre ci sono molte scelte che il giocatore si troverà a dover effettuare, creando quindi un'evoluzione della storia dinamica dove ogni scelta avrà delle conseguenze più o meno evidenti. A fine avventura, assicurano gli sviluppatori, faremo i conti con le nostre decisioni.


Tirando le somme, Prey ha dimostrato in questa anteprima di avere tutte le carte per convincere gli appassionati del genere. Un titolo da apprezzare nella quantità di dettagli sia visivi che a livello di storia introdotti in fase di sviluppo, in una stazione spaziale che diventa un mondo aperto da esplorare, non vasto come altri titoli ma altrettanto libero nell'approccio. Unendo le scelte disponibili nell'avventura all'ampio alberò delle abilità che consente di personalizzare il proprio protagonista rendendolo "unico" e ai diversi approcci anche in fase di combattimento, ci si trova di fronte ad un gioco dall'enorme potenziale che andrà, ovviamente, valutato in fase di recensione. Proprio per questo lascio tutte le considerazioni sulla tecnica alla review che uscirà prossimamente, segnalando solamente un sistema di combattimento in prima persona che pecca in termini di precisione e necessita di qualche tempo per adattarsi, specie se venite da titoli che fanno di questo aspetta il punto di forza per fluidità dei controlli.

Apprezzata l'ambientazione, il level design e le atmosfere che tendono all'horror: sebbene si sia lontani dai classici del genere, alcune scelte di trama e l'abilità dei nemici di trasformarsi negli oggetti dello scenario (una radio, una tazza e via dicendo) riuscirà a sorprenderci e, soprattutto, a costringerci a stare sempre sull'attenti con il timore di un attacco a sorpresa. E poi diciamocelo: quanto è figo sapere che una tazza potrebbe portarci improvvisamente al game over?


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Commenti

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Uraharapasto

Che poi io sto aspettando un degno successore di dead space T__T

Mick&LOzzo

Ma ecco, tutta roba già vista in Bioshock, Deus Ex (il primo), System Shock e box elencando. Tutta roba che, se riproposta bene, non annoia mai.

Uraharapasto

Bellissimo.

Patatoso_Morbidoso!!

Anch'io mitica amica peperonata!!

PeperonataAssassina

Non vedo l'ora che esca!

Carb0ne

Io ho Doom su PS4 ma non l'ho ancora iniziato, 30GB di aggiornamento che probabilmente non installerò data la mia connessione, spero la versione base non abbia troppi problemi...

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