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Star Trek: Bridge Crew, la nostra recensione

14 Giugno 2017 10


Negli ultimi dieci anni, il brand Star Trek è praticamente caduto nel dimenticatoio. I fan della serie sono sempre moltissimi, ma le nuove generazioni non conoscono effettivamente le gesta dei vari capitani dell'Enterprise e dei viaggi nello spazio che hanno da sempre caratterizzato il marchio.

La situazione potrebbe però velocemente cambiare. Netflix ha confermato una serie TV denominata Discovery, la quale ha tutte le carte in regola per riportare in auge il brand stesso. Mentre Star Trek Online gode di una discreta fama, Ubisoft ha deciso di lanciare il marchio nella realtà virtuale e proporre Star Trek: Bridge Crew, epopea affrontabile solamente tramite un visore VR, dunque Playstation VR, Oculus Rift e HTC Vive.

Andiamo quindi ad analizzare i vari aspetti di Star Trek: Bridge Crew.

TRAMA

Una volta indossato il visore, i giocatori saranno chiamati a prendere i comandi della USS Aegis, nome in codice NX-1787, e accompagnare l'equipaggio nell'esplorazione di una porzione dello spazio ancora ignoto, denominata The Trench, e andare alla ricerca di un pianeta adatto alla ricostruzione della civiltà vulcaniana. Purtroppo la zona è minacciata dai Klingon, i quali sono alla ricerca di una zona da trasformare in un vero e proprio avamposto per l'impero.

La Campagna verrà condita da un prologo, con tanto di sfida Kobayashi Maru impossibile da completare e ripetibile all'infinito, e cinque missioni che verranno sbloccate con l'avanzare della trama. Le missioni proposte non vantano però di una tecnica narrativa di particolare spessore, anzi siamo di fronte a un modello molto semplice in grado di fungere da collante tra un compito e l'altro. Il sistema è stato effettivamente pensato per far abituare velocemente il giocatore ai comandi presenti nel gioco e soprattutto alle diverse situazioni che potranno susseguirsi all'interno dell'avventura. Non manca certo il tutorial, momento in cui i testi andranno a descrivere ogni comando del gioco.

Oltre alla sezione principale, in Star Trek: Bridge Crew sono presenti alcune missioni procedurali legate a quattro tipologie differenti. Il giocatore può lanciarsi in missioni di difesa in cui sarà necessario proteggere le navi della Flotta Stellare, oppure di recupero, fase in cui bisognerà intercettare un fuggitivo Klingon, o di salvataggio, modalità dove sarà necessario recuperare quanti più sopravvissuti possibili. Per ultimo abbiamo ricerca, missioni semplici e immediate in cui bisognerà semplicemente effettuare lo scan di pianeti e anomalie.

I compiti assegnati possono essere affrontati senza un limite di ripetizioni. La natura procedurale permette di fatto di avere missioni sempre diverse. Spicca inoltre la possibilità di affrontare il tutto a bordo dell'Enterprise, la quale vanta di una riproduzione incredibilmente vicina alla controparte vista in TV. Spicca inoltre la presenza dell'opzione dedicata alla scelta del livello di difficoltà.

GAMEPLAY

Star Trek: Bridge Crew è un titolo affrontabile in coop per un massimo di quattro giocatori. Gli utenti dovranno collaborare, in modo da gestire i viaggi dell'astronave. Il Capitano dovrà tenere d'occhio gli obiettivi da portare a termine e impartire comandi, mentre il Timoniere dovrà impostare le rotte per la navigazione a impulsi, calcolare la curvatura e soprattutto direzionare la navetta in maniera costante durante gli spostamenti all'interno del settore, momento in cui sarà necessario interagire in prima persona sui comandi. La terza postazione è invece adibita all'utilizzo degli scudi, dei phaser e dei siluri fotonici, come del resto dello scan e delle sonde, equipaggiamento in grado di attaccare i nemici e difendersi dalle sortite dei cattivi di turno. Per ultimo abbiamo l'ingegneria, sezione legata all'assegnazione della potenza ai vari strumenti di attacco e difesa, potenziamenti e soprattutto alla riparazione delle parti compromesse e all'attivazione del nucleo di curvatura per i viaggi lunghi.

Spiccano inoltre un paio di attività aggiuntive a disposizioni di tutti i componenti dell'equipaggio, a parte per il Comandante, legate al teletrasporto e alla possibilità di effettuare una sorta di hack dei sistemi delle navi dei nemici, il tutto allo scopo di disattivare il funzionamento del computer di bordo. Si possono inibire quindi armi, scudi, sensori, motore, trasmissioni e altro. Impossibile non apprezzare quindi la soluzione, la quale diventa particolarmente importante durante specifiche missioni e necessita di una buona dose di tattica.

TECNICA

Il comparto tecnico di Star Trek: Bridge Crew ci ha fatto storcere il naso. Ottima senza dubbio la contestualizzazione grazie sia a una ricostruzione convincente delle navi e soprattutto dei momenti in cui è possibile godersi i movimenti e i dialoghi dei membri dell'equipaggio, il tutto però sporcato da texture poco rifinite e un motore grafico quasi old gen. Le animazioni sono legnose e gli stessi modelli poligonali rasentano la sufficienza.

Abbiamo invece apprezzato moltissimo la gestione legata al visore per la realtà virtuale. Ogni movenza del giocatore viene riproposta sullo schermo in maniera perfetta. Siamo rimasti colpiti inoltre dal movimento delle labbra del proprio alter ego virtuale, le quali si muovono in sincro mentre viene utilizzato il microfono. Il consiglio è quello di affrontare l'avventura utilizzando Playstation Move o i controller 3D di HTC VIVE / Touch di Oculus Rift, hardware in grado di donare una maggior immersività all'esperienza stessa.

Buono il comparto sonoro, sempre in perfetta linea con lo stile di gioco e in grado di accompagnare il giocatore nelle varie sessioni in maniera perfetta. E' bene sottolineare che sia i testi che il doppiaggio sono completamente in inglese.

Apriamo una piccola parentesi sul comparto online. Durante i nostri test online non abbiamo praticamente mai riscontrato alcun problema al netcode. Online è possibile scovare diverse partite, di conseguenza non abbiamo mai faticato a entrare a far parte di una partita già creata, sezione coadiuvata dalla possibilità di scegliere in quale regione effettuare il matchmaking, come del resto la lingua preferita.

COMMENTO FINALE

Star Trek: Bridge Crew è un'avventura in grado di togliere alcune soddisfazioni ai fan della saga. I continui richiami alla serie originale sono assolutamente chicche imperdibili per chi è cresciuto a pane e Star Trek. Al contempo il gameplay risulta semplice da padroneggiare, a patto però di conoscere comunque la lingua inglese in maniera accettabile e riuscire a interfacciarsi con gli alleati online.

Purtroppo tecnicamente siamo ben lontani dal trovarci di fronte a un prodotto in grado di sfruttare al meglio le potenzialità dell'hardware a disposizione, seppur siano apprezzabili alcune soluzioni comunque ispirate. Consigliamo quindi l'acquisto ai fan della serie e a chi non vede l'ora di indossare nuovamente il visore 3D.

  • GAMEPLAY 7
  • TECNICA 6
  • LONGEVITA' 7,5
  • MULTIPLAYER 8
  • GLOBALE 7,5

TITOLO TESTATO SU PLAYSTATION 4


Gameplay interessanteCoop ispirata...
... ma adatto a gruppi affiatatiMotore grafico arretrato

10

Commenti

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Baskerville

Qual è questo gruppo?

MagoDiHoz

Per chi volesse esiste un gruppo telegram e discord. wispatemi per i link

AntoM

NX, e di cosa sarebbe il prototipo quel trabiccolo?

gaelom

Peccato solo VR

Alessio Alessio

ho sia psvr che rift.. però dai sta grafica.. si poteva fare di più ;)

D3stroyah

ammazza che brutto su ps4, vedevo la versione rift, sembra un altro mondo

noncicredo

Se la giochi col VR la cosa passa in quart'ordine: siamo pionieri come lo era pong 40 anni fa.

Alessio Alessio

Grafica orribile..

davidemo89

lo giochi in vr, vedi l'immersione infinita e te ne freghi della grafica. I migliori giochi vr sono con la grafica non realistica.

kayoshin

grafica a play1 o poco +

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