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Get Even: la nostra recensione

21 Giugno 2017 6

Get Even, il nuovo titolo di Farm 51, sarebbe dovuto uscire a fine maggio tuttavia i tragici eventi avvenuti a Manchester, in occasione del concerto di Ariana Grande, hanno portato The Farm 51 e Namco Bandai ha posticipare la data di uscita del gioco proprio per rispetto alle vittime e alle famiglie colpite da questa immane tragedia, causata da un vile attacco terroristico.

Get Even è infatti un titolo che tratta tematiche di forte impatto che fanno riferimento anche al terrorismo. Scene violente e cruenti non mancheranno ed inevitabilmente la nostra mente collega il tutto ai tragici eventi che stanno accadendo nel mondo.

L'avventura di The Farm 51 però, non racconta di fatti realmente accaduti ma trasporta i giocatori all'interno di un'atmosfera cupa, folle, tra l'horror e il thriller, tra il reale e irreale.

TRAMA

In Get Even il comparto narrativo riveste un ruolo importante, tratta tematiche di forte impatto, la trama è complessa, intricata ed è molto difficile capire cosa sta realmente accadendo.

Non vogliamo svelarvi dettagli significativi di conseguenza accontentatevi di sapere che vestirete i panni di un militare addestrato, un certo Black che, dopo aver tentato inutilmente di salvare la vita ad una ragazza presa in ostaggio da un gruppo di presunti terroristi, si risveglia in un manicomio.

Effettivamente non si capisce in che modo e quando siamo finiti tra quelle quattro mura, popolate da folli, tuttavia al nostro risveglio ci troviamo con uno strano marchingegno sulla testa, una specie di visore denominato Pandora, che non possiamo togliere in nessun modo.

La voce di un certo Red ci informa però che l'obiettivo di tutta questa assurda situazione, a detta sua, è quello di farci recuperare la memoria persa. Il nostro protagonista infatti sembra non ricordarsi nulla del suo passato e tramite il cosiddetto "trattamento", una specie di cura a cui sono sottoposti tutti gli ospiti di questo ospedale psichiatrico, torneremo a ricordare.

Il "trattamento" è ovviamente legato allo strano dispositivo collegato alla testa di Black e in pratica permette al nostro protagonista di entrare, tramite delle foto, nei suoi ricordi e rivivere determinate situazioni.

Inizia quindi un viaggio fatto di realtà, di ricordi, di situazioni spesso inspiegabili e di scelte morali che ci porteranno verso una conclusione molto interessante. Non è nostra intenzione svelarvi altro ma sappiate che Black potrebbe non essere l'unico personaggio di cui vestiremo i panni.

GAMEPLAY

Non è possibile inserire il nuovo titolo di Farm 51 in un genere prestabilito in quanto il gameplay racchiude al suo interno varie meccaniche di gioco.

Get Even inizialmente sembra infatti uno sparatutto in prima persona, dotato di una componente narrativa molto importante, ma ben presto ci si accorge che l'esperienza di gioco va ben oltre: l'aspetto da FPS riveste quasi un ruolo marginale che serve solo a rendere alcune sessioni di gioco più dinamiche.

Tramite il misterioso dispositivo collegato alla testa del nostro Black, abbandoneremo di tanto in tanto, in modo temporaneo, il vasto e tetro ospedale psichiatrico in cui siamo rinchiusi, per entrare nei ricordi al fine di riviverli, capire cosa è accaduto e dare un senso a tutta questa strana situazione.

Ci troviamo quindi ad affrontare una serie di eventi ma, bisogna sempre tenere ben presente che, in base a quello che accadrà, la realtà potrebbe venire distorta e morire nel sogno equivale al "Game Over": Black non è immortale né nella vita reale (manicomio) né all'interno della sua mente.

Nell'ospedale psichiatrico i combattimenti rivestiranno un'aspetto marginale. A giocare un ruolo centrale è infatti l'esplorazione dell'ambiente, la raccolta di indizi, la lettura di testi, note, la risoluzione di alcuni enigmi, l'ascolto di registrazioni audio e la decisione di assecondare o meno le richieste di alcuni folli pazienti, senza dimenticare che le scelte hanno delle ripercussioni.

Quando riviviamo i ricordi di Black, invece, gli scontri a fuoco non mancano tuttavia in Get Even difficilmente si impugnerà un'arma e si andrà a testa bassa contro gli avversari. Ci sono zone infatti densamente controllate da guardie armate e una volta allertate saranno tutte pronte a far fuoco contro di noi.

Il sistema di combattimento è molto improntato verso uno stile di gioco stealth. Si devono quindi sfruttare le coperture, osservare con attenzione l'ambiente circostante e la mappa virtuale dell'area, presente sul nostro insostituibile Smartphone che, grazie alle sue applicazioni ultra tecnologiche, è praticamente indispensabile.

Il cellulare di Black ci permette infatti di accedere ed avere sempre sotto i nostri occhi la mappa della zona in cui ci troviamo, indicandoci la posizione dei nemici, i loro movimenti e la direzione del loro campo visivo. In aggiunta, dei pallini azzurri, ci segnalano quando possiamo materializzare elementi dell'ambiente o passaggi segreti che siamo in grado di utilizzare a nostro vantaggio per eludere la sorveglianza.

Tramite lo smartphone possiamo inoltre leggere i messaggi, controllare in qualunque momento l'obiettivo di missione, scansionare oggetti per trovare indizi, prove, analizzare impronte digitali e persino il DNA. Immancabile inoltre la telecamera termica, utilissima nelle zone più buie.

Tra i gadget ultra tecnologici del nostro protagonista e inoltre impossibile non citare la precisa e potente Pistola Angolare, una bocca da fuoco che avvalendosi del cellulare multiuso ci permette di annientare i nemici rimanendo nascosti dietro le coperture.

L'arma in questione, se usata in modo tattico, è decisamente infallibile motivo per il quale gli scontri non saranno mai particolarmente difficili, in aggiunta l'AI che governa i nostri avversari non brilla particolarmente per furbizia.

Get Even però non vuole essere un semplice sparatutto ma vuole coinvolgere il giocatore in un'avventura tra l'horror e il thriller, tra reale e irreale, dove l'aspetto esplorativo ed investigativo risulta molto marcato. Un gioco dove sono presenti scelte morali, che muteranno alcuni eventi, puzzle ed enigmi da risolvere, il tutto condito da una buona dose di stealth e da gadget ultra tecnologici.

La struttura generale è assolutamente lineare non ci troviamo quindi all'interno di un open world nonostante la presenza di una specie di hub centrale costituito da lavagne virtuali che, a seconda di quanti indizi abbiamo trovato nei vari ricordi, si riempiranno di foto e note.

I collezionabili da reperire in ogni livello sono tanti ma il loro ritrovamento non risulta particolarmente complesso in quanto il nostro cellulare, tramite dei led di coloro verde, ci indica quando siamo in prossimità di prove ed indizi da scansionare. Tramite le varie lavagne possiamo inoltre affrontare in una seconda run tutti i vari ricordi al fine di completarli al 100%, parametro che ci permette di accedere ad altre armi e gadget.

TECNICA

Tecnicamente Get Even non presenta particolari problemi ma è il comparto audio in 3D la vera quinta essenza del titolo di casa Farm 51, realizzato mediante la rivoluzionaria tecnologia Auro-3D di Auro Technologies.

Rumori, suoni di sottofondo e ambientali, bisbiglii e la colonna sonora generale coinvolgono totalmente il giocatore generando un senso d'angoscia e di ansia amplificato da ambientazioni che alternano spazia aperti a zone chiuse caratterizzate anche da corridoi stretti, bui e claustrofobici.

Il doppiaggio in lingua inglese è di altissima qualità, le voci del misterioso Red, delle guardie e di tutti i folli rinchiusi nell'ospedale psichiatrico sono caratterizzate in modo impeccabile, da fare invidia ai blasonati titoli di Tripla A. E' bene comunque precisare che la nostra lingua è presente nei sottotitoli.

Dal punto di vista prettamente visivo, Get Even è indubbiamente un titolo soddisfacente ma il comparto grafico non è paragonabile all'eccellente sonoro.

Gli ambienti sono ben realizzati soprattutto quelli che derivano da scansioni di luoghi reali impreziositi da un sistema di luci e ombre assolutamente realistico e da pareti con scritte e disegni molto dettagliate.

I luoghi chiusi, le strette e claustrofobiche stanze sono le meglio riuscite a differenza delle zone più aperte dove i dettagli non abbondano e alcune aree risultano fin troppo spoglie ed essenziali.

Il manicomio è indubbiamente l'ambientazione che suscita un costante e opprimente senso di tensione e angoscia con le sue innumerevoli stanze, le porte chiuse, le grate, le celle, i manichini rotti riversi a terra come fossero dei veri e propri cadaveri, sedie a rotelle, letti, attrezzature e mobili semi distrutti. Pieno di note da leggere, di registrazioni audio da ascoltare e popolato da NPC ben caratterizzati, completamente folli, da personaggi memorabili ambigui ed inquietanti, e da poveracci che sembrano trovarsi nella nostra stessa situazione.

Nota meno positiva per i vari nemici che incontriamo nei nostri ricordi che, a parte qualche eccezione, risultano tutti con tratti molto simili e dotati di un'Intelligenza Artificiale che non fa certo gridare al miracolo. Buono invece il sistema di luci e ombre, gli effetti legati alla memoria e alla materializzazione di porte, oggetti e persino di personaggi.

Nulla da segnalare sul fronte del frame rate che risulta assolutamente stabile e praticamente assenti bug grafici.

CONCLUSIONE

Get Even non è un classico FPS nonostante gli scontri a fuoco non manchino, ma il sistema alla base del combattimento non è sicuramente l'essenza del gameplay.

L'avventura di Farm 51 è guidata da una forte componente narrativa, da un comparto sonoro impeccabile e da situazioni che mischiano reale e irreale in modo fantastico.

Get Even non è un gioco che fa paura ma suscita nel giocatore un senso di inquietudine, di angoscia e di ansia che difficilmente dimenticheremo e ci accompagnerà per tutta la durata del nostro viaggio.

Il gameplay riesce ad unire vari generi e farà la gioia di tutti gli appassionati di stealth, di investigazione ed esplorazione, elementi cardine di Get Even. Meno convincenti invece gli scontri a fuoco, troppo semplici e basilari anche a causa di un'AI poco evoluta.

Farm 51 ha dato vita ad un gioco molto ambizioso che porta i giocatori a vivere un'esperienza indimenticabile, enigmatica, cruente, violenta ed angosciante: Get Even è uno di quei indie game che può competere in tutto e per tutto con le più blasonate avventure a sfondo thriller/horror di tripla A.

Un'atmosfera cupa, tra l'horror e il thriller, tra il reale e irrealeComparto sonoro da 10 e lodeGameplay assolutamente convincente anche se.....
l'aspetto da FPS riveste un ruolo marginale e non soddisfaL'AI dei nemici poco evolutaZone aperte poco dettagliate
  • GAMEPLAY 9
  • TECNICA 8,5
  • LONGEVITA' 8,5 (senza tutti i collezionabili circa 10 ore)
  • MULTIPLAYER -
  • GLOBALE 9
  • VERSIONE TESTATA - PLAYSTATION 4 (disponibile dal 23 giugno anche su Xbox One e PC)

6

Commenti

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Francesco Bari

E' un gioco indie con prezzo indie
Lo vendono a metà prezzo e dura metà tempo
Per il resto è un AAA a tutti gli effetti

jahzucob

Ha posticipare? XD

Sim-1

Non ce la fanno. Ad ogni articolo relativo alle recensioni di giochi inciampano negli stessi errori dozzinali.

Gaston3-originale

Ma è esclusiva PS4?
Mi sta venendo il dubbio lo sia dal tuo commento.

manu1234

10 ore e gli date 8.5 a durata?

Sim-1

E come sempre non dite su che piattaforme è disponibile. Ma tutto sommato in effetti non è la cosa più importante, avete ragione.

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