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Ride: recensione del gioco di moto su Xbox One

20 Aprile 2015 14

Dopo una lunga attesa Ride è sbarcato in commercio, prima su PC e PS4 e poi anche su Xbox One, versione che abbiamo messo alla prova da motociclisti ma anche da videogiocatori, per scoprire se l'ago della bilancia penda più da una parte o dall'altra.

Con le premesse che hanno accompagnato questo titolo negli ultimi mesi l'attesa si è trasformata in hype sia per i gamer che aspettavano il tanto chiacchierato “Gran Turismo delle moto”, sia per i motociclisti curiosi di scoprire se il gioco sarebbe riuscito a proporre un buon livello di simulazione. In attesa di scoprirlo nel corso della recensione, Ride si presenta bene già sulla carta: tutti i principali modelli dei principali produttori (14 in totale, più di 100 moto), vari circuiti ufficiali ma anche riproduzioni quasi perfette dei passi o delle città più importanti (30 tracciati).

Inoltre la personalizzazione che nel mondo reale è un pallino di molti motociclisti, nel gioco rispecchia fedelmente la realtà chiamando in causa marchi esistenti e offrendo un tuning esteso e completo, dalla moto al pilota grazie all'abbigliamento tecnico ufficiale. Come ciliegina sulla torta troviamo poi le moto che hanno fatto la storia nel passato e uno sguardo al futuro grazie all'introduzione di qualche modello elettrico con il marchio Energica.

Gameplay

Saltando la consueta sezione trama, che nel gioco si riduce alla scalata verso successo e fama nella classifica mondiale dei piloti (per accedere poi alle competizioni più importanti), passiamo subito al gameplay. A differenza delle auto, guidare una moto in un videogioco è più difficile, alle alte velocità così come a quelle più basse, e Ride offre un'esperienza completamente personalizzabile nell'affrontare il titolo con un'anima arcade o con un intento simulativo.

Così con il tutorial il gioco fa prendere le misure, permettendoci di scegliere la nostra moto iniziale tra Street Triple, Monster 696 e Yamaha MT 07. Per replicare quello che abbiamo nel box in “carne ed ossa” (in realtà la versione R), scegliamo l'inglese della Triumph, con l'obbiettivo di venderla dopo qualche vittoria per acquistare la Street Triple R su cui iniziare il tuning.

Il gioco suddivide le moto in classi e sotto-classi, ognuna in grado di partecipare ad un certo numero di competizioni a seconda delle specifiche che le limitano. In questo modo l'intero gioco può essere affrontato quasi fin da subito a patto di avere la moto giusta e i soldi per acquistarla, eccezion fatta per gli eventi speciali da sbloccare al raggiungimento di un certo livello di fama. A loro volta, poi, gli eventi si suddividono in varie tipologie: si va dalla classica gara al mini campionato per passare a gare d'accelerazione, trackday, sfide 1vs1 e via dicendo.

A condire questa esperienza troviamo la già citata personalizzazione: oltre ai marchi di abbigliamento per il pilota (caschi, guanti, tute e via dicendo) si può agire sulle componenti della moto, migliorando i freni, effettuando un tuning su motore (testata, scarico, persino l'olio), sulle sospensioni e anche sull'estetica con prodotti dei noti marchi Rizoma, Arrow, Barracuda e altri ancora.

Ovviamente le modifiche diventano, come nella realtà, funzionali alle prestazioni, permettendo più potenza, minor peso, più maneggevolezza e via dicendo. Insomma si tratta di un'editor completo e ricco di accessori che ci sentiamo di criticare solamente per una mancanza: la possibilità di avere, per ogni moto, il catalogo di accessori ufficiali “della casa”. Giusto per farvi un'esempio chiamando in causa la già citata Street Triple, ci sarebbe piaciuto avere la possibilità di acquistare il cupolino e il puntale non previsti di serie dalla naked inglese.

Passando alla dinamica di guida, anche in questo caso Milestone ha scelto di offrire la massima personalizzazione. Il livello base della fisica è quello che farà divertire i principianti ma storcere il naso dei motociclisti veri. In questa modalità saranno perdonati tantissimi errori che porterebbero alla caduta: i freni sono assistiti e spesso si può pinzare quasi all'estremo in piega senza perdere il controllo. Con la semi-pro si approccia un sistema di gioco molto più realistico che comunque perdona qualche sbavatura ma è la giusta via di mezzo tra fanatismo e divertimento.

Infine la Pro è la modalità che guarda alla realtà e richiede un notevole impegno prima di riuscire a domare la moto. Una volta domata, poi, vi ritroverete punto e a capo con il modello successivo e più potente. Un grande pregio di Ride, infatti, è la riproduzione delle caratteristiche dei diversi modelli, una riproduzione certosina che farà la differenza in tutti gli aspetti, dal motore all'accelerazione fino a freni e bilanciamento dei pesi. Controllare la 1199 Superleggera, una belva da 200 cavalli, sarà in modalità Pro un'impresa nettamente più difficile della naked di turno. Queste differenze sono rispecchiate, pur in misura minore, anche nella modalità standard (la più arcade).

La scelta del livello di simulazione della fisica va poi ad influire sui vari aiuti: in modalità Pro non si possono scegliere i freni assistiti e neanche i freni congiunti, un sistema che distribuisce la frenata tra anteriore e posteriore in maniera equilibrata così da non sbilanciare il mezzo e che, nella realtà, è presente su alcune moto.

Restano attivabili anche a livello Pro gli altri aiuti come il sistema anti-impennata (presente nella realtà ma in Ride attivabile su qualsiasi modello, anche quelli che non lo prevedono) regolabile su quattro livelli + l'off. Il cambio può essere poi gestito manualmente o in modalità automatica e infine il TCS (controllo di trazione) offre la regolazione su quattro livelli oltre allo spegnimento completo. Anche in questo caso la scelta è stata di inserirlo in tutte le moto e non solo su quelle che lo hanno anche nella realtà.

Come per il discorso sugli accessori della casa, anche in questo caso avremmo preferito vederlo solo sulle moto che ne sono realmente dotate, o almeno poter attivare una modalità che permetta di scegliere se averlo su tutti i modelli o solo su quelli che lo prevedono nelle controparti reali.


Proseguendo con l'infinità di personalizzazioni, Ride mette a disposizione un'ulteriore affinamento della moto. Tramite il menu “assetto moto” si interviene infatti sulle sospensioni proprio come le si regolerebbe sulla propria due ruote, influenzando precarico, rigidità molle, compressione ed estensione oltre a gestire i rapporti delle marce. Molto apprezzato il fatto che le regolazioni più evolute, rapporti marce, compressione, estensione e rigidità, sono possibili solamente quando si vanno ad installare gli accessori che le permettono.

In cosa si traduce tutto questo? Nella possibilità di avvicinarsi molto al realismo: togliete l'anti-impennata e la 1199 si ribalterà anche in seconda o in terza in alcuni casi. Togliete il controllo di trazione e vedrete il posteriore scodare fino alla eventuale perdita di aderenza nelle uscite di curva e in accelerazione. Attivate gli aiuti e troverete un mezzo molto più facile da domare, sebbene con “tutto off” potrete, dopo molta, molta pratica, raggiungere i risultati migliori in termini di tempi, non castrati da un TCS eccessivo ad esempio.

La cosa interessante è che ogni livello di intervento è tangibile nelle sue differenze con gli altri intermedi e non solo a fronte della sua disattivazione. In questo il TCS regolabile in movimento permette inoltre di dare un feedback immediato senza entrare nel menu pausa per cambiare l'impostazione. Inoltre, nella modalità Pro, è ottimo riscoprire come mezzi estremi come la già citata Ducati 1199 Superleggera o la GSX-R1000 continuino a manifestare la propria esuberanza, pur limitata dall'elettronica, anche con i controlli al massimo livello d'intervento.

Chiudiamo il capitolo parlando dell'Intelligenza Artificiale. L'IA nel gioco offre cinque livelli ma già a quello più facile ci troviamo di fronte ad una buona sfida che dipenderà molto dalla vostra bravura ma anche dal numero di aiuti attivati e dalla modalità della fisica. Gli avversari saranno sempre agguerriti e pronti a sfruttare il nostro errore, diventando implacabili nei livelli più alti (sebbene a volte perdano smalto nel confronto diretto con il giocatore).

Insomma, un titolo che si dimostra veramente in grado di offrire pane per i denti degli hardcore gamers con la difficoltà che aumenta ancora di più se si sceglie l'accattivante visuale dall'interno del casco.

Tecnica

Ride offre un comparto tecnico che, come fisica, permette ampia scalabilità e prestazioni molto vicine alla realtà. Tutte le moto hanno il proprio carattere, gli interventi elettronici sono “tangibili” e la moto può, se si sceglie il livello Pro, comportarsi in maniera molto realistica.

Purtroppo non è tutt'oro quel che riluce dato che abbiamo notato un'attenzione inferiore per quanto riguarda la fisica delle collisioni. Dal muretto agli altri piloti, non sempre le collisioni rispondono in maniera realistica, andando in crisi specie alle basse velocità che, per esperienza, in molte situazioni porterebbero alla caduta se traslate nel mondo reale. La stessa cosa accade all'estremo: alcuni scontri contro “scalini” o spigoli ad alte velocità risultano nella moto che, magari da 150 km/h, si blocca incastrandosi istantaneamente ed irrealisticamente nell'ostacolo piuttosto che volare in un tripudio di capriole come dovrebbe!

Di buon livello, invece, è il comparto grafico: oltre alla scelta di molti circuiti, tutti curati per avvicinarsi al foto-realismo, l'impianto ambientativo regala piccole perle come il passo dello Stelvio, ricco di ombre e di effetti di luce, ottimo nelle textures dell'asfalto. I vari circuiti invogliano quindi ad andare a passo d'uomo per ammirare la realizzazione grafica che va poi ad eccellere per quanto riguarda il dettaglio delle moto.

Texture e poligoni ci permettono di distinguere i diversi materiali: il merito è del lavoro di Milestone che ha lavorato a stretto contatto con i produttori per la realizzazione digitale dei diversi veicoli. La limitazione principale della versione per Xbox One (ma anche per PS4), è rappresentata dai 30 FPS: Ride non raggiunge i 60 (disponibili solo su PC) ma risulta comunque godibile per quanto riguarda la stabilità. Ovvio che questa è una considerazione personale (a seconda che siate fondamentalisti dei 60 FS o meno) ma nel complesso il giudizio sulla qualità grafica è più che buono, non a livelli d'eccellenza ma molto curato, anche troppo se si considera che poi, in velocità, non vi accorgerete neanche della bontà di molti particolari.

Unici appunti per questa sezione sono alcuni riflessi, in alcuni casi assenti o distorti, l'assenza di un sistema di danni (limitati a qualche graffio) e una sensazione, in alcuni circuiti, di “solitudine” data da scenari poco animati, spesso popolati da un pubblico troppo immobile. Il vero problema, però, sono i tempi di caricamento che, su Xbox One, sono snervanti nell'attesa tra una gara e l'altra, lunghi più di quanto tollerabile anche da un utente “paziente”.

Chiudendo con la tecnica segnaliamo un sonoro abbastanza moscio, mai troppo accattivante e forse leggermente ripetitivo. A fronte di questo difetto troviamo però una buona cura nel riprodurre le diverse "voci" dei vari motori.

Multiplayer

Ride mette a disposizione un comparto online abbastanza classico per il genere. Le sfide, di vario tipo con diversi parametri selezionabili, sono fino ad un massimo di 12 giocatori che, se non raggiunti, possono essere compensati da vari elementi guidati dall'IA.

Il multiplayer è risultato solido e in grado di garantire buone prestazioni con una connessione da 20 mega. In questa modalità resta la possibilità di scegliere livello della fisica e aiuti anche se le prestazioni ne risentiranno e, con aiuti eccessivi come la frenata automatica, sarà difficile uscire dalle posizioni basse delle graduatoria.


Conclusioni

In conclusione Ride riesce a confermare le ottime sensazioni trasmesse durante lo sviluppo. Il gioco accontenta tutti ma questo non significa scontentare i più esigenti. Anzi le possibilità di personalizzazione di moto e dinamica di guida sono più spostate verso un pubblico hardcore che sicuramente uscirà soddisfatto da questa esperienza.

Ci sono alcuni difetti “di gioventù” limabili in un ipotetico prossimo capitolo e resta l'amaro per i 60 FPS ma nulla che infici la giocabilità di un titolo che possiamo affermare riuscito in tutti i suoi aspetti e in grado di far divertire amanti dei giochi di corsa e delle moto. Ottimo modello di guida e realismo, ottima scalabilità così come la realizzazione delle moto e la scelta dei circuiti. Buona la tecnica che perde smalto in alcuni aspetti e buona anche l'IA, sebbene sia più ferrata sui tempi che sul confronto diretto con il giocatore.

  • GAMEPLAY 8.5
  • TECNICA 7
  • LONGEVITA' 7.5
  • MULTIPLAYER 7
  • GLOBALE 7.5


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Commenti

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Tony_the_only

Non sapevo che fosse uscito anche per 360 e ps3...buono a sapersi

Fabri Fina

su pc lagga con una amd 280x e un i5. Ma solo in alcuni ambienti. Peraltro i suoni delle moto non mi convincono molto. Infinita invece la personalizzazione. Unico appunto da dire è che quando vinci ti danno troppi soldi, quindi a ogni campionato è difficile non farti prendere la mano e personalizzare la moto al massimo per poi vincere di chilometri a meno che non alzi la difficoltà di molto mettendo ad avanzato. Comunque bel gioco. Come rilevato anche da voi la fisica delle collisioni andrebbe rivista

Pseudoexynos

meglio telegram

ale

no,purtroppo e non è prevista nemmeno in un qualche dlc

NaXter24R

Idem. Peccato per il controller che ancora non aveva i grilletti, sarebbero stati molto comodi per freno e gas

Jackal 4x4

TT su ps2, grafica incredibile per il tempo, l'ho completato al 100% bei ricordi

Gino

i tempi di caricamento sono eterni anche su ps4 ahimè

Tommy Boy

c'è l'isola di man?

AlphAtomix

prendilo su pc

AlphAtomix

stupendo! E la longevità è altissima altro che 7.5
Lo gioco dal 27 marzo e ancora non ho finito tutte le gare disponibili!
Concordo però sui punti negativi, l'audio delle moto è spesso pessimo ed i tempi di caricamento lunghi (PS4) sono una rottura, ma mentre carica apro una pagina di internet sul tablet e me la leggo.

iclaudio

ragazzi io provai la demo qualche giorno fa su x1 e debbo dire che questo ride mi ha fatto proprio ride :D ...mamma mia una delusione...schifio totale...monnezza assoluta non so voi

NaXter24R

Carino. Sinceramente l'ultimo gioco di moto che ricordo era TT

QualcommFlopDragon810

30fps = CACCAPUPU'

Alberto

Gran gioco, non troppo simulativo, abbastanza realistico, anche nel feeling trasmesso.
I comportamenti delle singole moto son abbastanza realistici. Solo, stranamente la modifica delle rapportature del cambio non sembra essere realistica, se la allunghi, aumenta la velocità massima e anche l'accelerazione, e viceversa se li accorci: con l'effetto che in un rettilineo breve accorciando la rapportatura finale non aumenta la velocità massima, si raggiunge il limitatore .......

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