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Homefront - The Revolution: recensione HDBlog

11 Giugno 2016 8

Dopo un sviluppo decisamente travagliato, causato sopratutto dal fallimento di THQ, Homefront The Revolution sbarca sulle nostre piattaforme di gioco, portandoci all'interno di una Philadelphia occupata dalle spietate forze armate Nord Coreane.

Il titolo è di fatto uno sparatutto caratterizzato da una struttura open world che però non convince totalmente in quanto ben presto ci si accorge subito della ripetitività della missioni. Purtroppo anche a livello tecnico Homefront The Revolution non brilla particolarmente e la sensazione è quella di trovarci di fronte ad un gioco incompleto ma procediamo con ordine e analizziamo il titolo di casa Dambuster Studios

TRAMA

La storia di Homefront: The Revolution ci porta negli Stati Uniti e precisamente a Philadelphia, in un futuro non troppo lontano, nel quale le forze Nord Coreane, a seguito di una serie di eventi catastrofici, sono riuscite ad imporre nel paese una brutale e spietata occupazione militare.

Ci troviamo quindi a vestire i panni di una giovane recluta dal nome Ethan Brady. L'obiettivo sarà quello di riconquistare la città e distruggere i temibili nemici affrontando una spietata guerra la quale tuttavia non può essere vinta senza l'aiuto della Resistenza e del suo Leader Benjamin Walker che per salvarci da morte certa viene ferito e successivamente catturato dai soldati nordcoreani.

Uno dei nostri compiti primari diventa quindi quello di trovare e recuperare il Leader dei ribelli, l'unico in grado di convincere l'intera popolazione di Philadelphia a combattere contro gli oppressori.

GAMEPLAY

Homefront: The Revolution è uno sparatutto in prima persona caratterizzato da una struttura di open world di conseguenza ci troviamo ad affrontare le classiche missioni legate al completamente della storyline principale e una serie di quest secondarie, ovviamente non obbligatorie, che ci portano a compiere varie azioni che hanno alla fine tutte lo stesso scopo: liberare e conquistare i quartieri della città.

Il gameplay del titolo di casa Dambuster Studios alterna sessioni di gioco assolutamente frenetiche all'interno di campi di battaglia dove i nemici non ci daranno tregua e gli scontri a fuoco saranno spietati ad altre dove la componente stealth rivestirà un ruolo fondamentale ed istigare la popolazione alla rivolta sarà necessario per agevolarci il lavoro.


Philadelphia viene infatti divisa in zone di colore Rosso, Giallo e Verde: le prime sono aree altamente militarizzate e i nemici ci spareranno a vista, in queste zone porte a casa la pelle non sarà un'impresa semplice e l'unica soluzione possibile sarà quella di armarci di tutte le armi possibili e sparare a tutto ciò che si muove. Le zone Gialle sono invece quelle dove la componente stealth rivestirà un ruolo fondamentale e tenere un basso profilo e non farsi vedere armati saranno i due aspetti principali del gameplay, l'area Verde è invece una sorta di quartier generale dove sarà possibile anche acquistare equipaggiamenti per il nostro soldato.

La progressione di Homefront: The Revolution non è lineare, la mappa di Philadelphia è abbastanza ampia e tra una missione principale e l'altra possiamo dedicarci ai compiti secondari, tuttavia ben presto il gioco diventa ripetitivo e le cose da fare sono sempre le stesse: più volte ci ritroveremo a conquistare strutture nemiche eliminando tutte le sentinelle che pattugliano la zona, altre volte avremo il compito di sabotare equipaggiamenti nemici o attivare dei generatori, in diverse occasioni saremo chiamati a trovare i punti di accesso segreti alle strutture e non dimentichiamoci di rispondere alle chiamate di aiuto nei nostri alleati.

Ovviamente per completare la storia di Homefront non sarà necessario portare a termine tutte le missioni secondarie e liberare totalmente Philadelphia tuttavia è bene precisare che una volta avviato il capitolo finale non si potrà più completare il gioco al 100%.

Portare a termine i compiti secondari però risulta indispensabile per accumulare denaro e punti tecnologia, due elementi utili per acquistare nuove armi e accessori, per modificare il nostro arsenale, tramite l'ottimo sistema di personalizzazione, e per potenziare la nostra recluta con bonus attivi e passivi.

L'arsenale presente in Homefront the Revolution è abbastanza completo, le armi non mancano e il tutto viene impreziosito da diversi gadget tra cui un dispositivo di hacking, indispensabile per impadronirci dei droni nemici, e diversi tipi di bomba, che ci permetteranno di annientare con facilità le truppe Nord Coreane. Le varie bocche da fuoco potranno essere potenziate acquistando vari tipi di mirini, i caricatori extra ed alcuni accessori in grado di migliorare notevolmente la prestazione dell'arma scelta.

Girovagando per le strade di Philadelphia e saccheggiando i cadaveri, oltre alle classiche munizioni, otterremo inoltre elementi utili materiali per creare ordigni artigianali, che potrebbero salvarci la vita in determinate situazioni, oppure per assemblare apparecchi in grado sia di aprire porte corazzate che di disattivare o violare i terminali nemici. Più volte raccoglieremo anche oggetti di valore che potranno essere rivenduti in cambio di denaro ma, tenete ben presente, che in caso di Game Over gli oggetti raccolti dall'ultimo checkpoint saranno perduti.

Dal punto di vista del gunplay, il titolo non brilla particolarmente sopratutto quando impugniamo le armi a colpo singolo, la situazione invece migliora con altre tipologie di bocche da fuoco tuttavia è bene precisare che non ci troviamo di fronte ad un sistema alla Call of Duty, il tutto risulta infatti poco rifinito.

Completare le sole missioni della campagna principale ci tiene impegnati per circa una decina di ore ma la longevità del titolo aumenta notevolmente se decidiamo di affrontare tutti i compiti secondari e di liberare completamente Philadelphia dalle forza Nord Coreane.

Oltre alla modalità single player il titolo di casa Dambuster Studios ci propone anche una modalità cooperativa a quattro giocatori, dal nome Resistenza, che ci porta ad affrontare in compagnia dei nostri amici una serie di missioni su sei mappe. La modalità è piacevole tuttavia i contenuti sono abbastanza limitati. E' bene sottolineare che Homefront non include al suo interno un comparto online competitivo.

TECNICA

Homefront the Revolution si basa sul CryEngine e dal punto di vista puramente estetico il titolo è abbastanza buono. Le ambientazioni sono varie e il team di sviluppo è riuscito a creare un'atmosfera che coinvolge totalmente il giocatore. Purtroppo però il titolo soffre di diversi problemi a livello tecnico, tra cui la fluidità, in alcune occasioni Homefront diventa veramente ingiocabile e l'esperienza viene rovinata.

Altro aspetto non trascurabile sono i vari bug grafici tra cui compare anche la compenetrazione, anche il sistema di Intelligenza Artificiale non brilla particolarmente: le azioni che compiono i nostri nemici sono quasi sempre sconsiderate, nel momento in cui vengono attaccati infatti non cercano coperture e non si coordinano tra di loro, il loro unico obiettivo è quello di trovarci e più volte si posizionano esattamente sulla nostra linea di tiro.

Altro aspetto che non ci ha entusiasmato particolarmente è la scelta di introdurre la moto come mezzo di trasporto. La nostra recluta può infatti salire a bordo di una due ruote tuttavia il suo utilizzo è decisamente marginale e trascurabile, in primo luogo il sistema di guida non brilla particolarmente e il level design di Philadelphai non è idoneo per scorrazzare in moto, le ambientazione sono infatti troppo strette e con innumerevoli ostacoli. Secondariamente la mappa di gioco non è cosi vasta da richiedere l'utilizzo di un mezzo di trasporto.


CONCLUSIONE

Homefront the Revolution include al suo interno una serie di buone idee che purtroppo non sono state sviluppate a dovere e la sensazione, come anticipato precedentemente è quella di trovarsi di fronte ad un gioco non completo.

Tralasciando le problematiche che affliggono il comparto tecnico, le quali possono, in parte, essere risolte con le varie patch, i problemi di Homefront sono presenti anche nel gameplay.

La struttura open world, la decisione di proporre una progressione non lineare del gioco, la possibilità di alternare le missioni legate alla storyline principale con una serie di quest secondarie sono senza ombra di dubbio buone idee, tuttavia ben presto ci accorgiamo che i compiti da svolgere sono sempre gli stessi e che il tutto, alla fine, si basa solo sulla conquista dei vari quartieri di Philadelphia. Il tutto è accompagnato da una storyline interessante che però non riesce a coinvolgere totalmente il giocatore. Ottimo invece il sistema di personalizzazione delle armi che può essere considerato la vera quinta essenza del titolo.

PRO E CONTRO

Ottimo sistema di personalizzazione della armiModalità cooperativa piacevoleBuona l'idea della struttura open world
Troppi problemi legati al comparto tecnicoStoryline poco coinvolgenteGunplay poco rifinito
  • GAMEPLAY 6,5
  • TECNICA 5
  • LONGEVITA' 7
  • MULTIPLAYER 6
  • GLOBALE 6

8

Commenti

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Danny #Mainagioia

Ma fanno solo sparatutto?

FedeC6603Z

peccato, dal primo trailer mi piaceva la tematica

giuseppe

Anche a me era piaciuto ....non ho ben capito se questo continuerà ,a raccontare la storia del precedente ,oppure una cosa a parte .....mi ricordo che lo giocai su Xbox 360 7/8 anni fa ,ed il finale era l'abbattimento del ponte, su cui c'erano buoni e cattivi ....la storia finiva li , mi ha sempre incuriosito di vedere come finiva :)

mic-chrome

Era per un attimo finita la battaglia android apple che si ricomincia con htc.. A volte sembra che la gente si immedesimi troppo nelle aziende trasformandosi in veri amministratori delegati prondi a dare il proprio sangue per difendere la causa della "propria" azienda. Keep calm and Kerry on.

AlphAtomix

lo prenderò a bassissimo prezzo su pc o usato su ps4. Dipende dove scende prima il prezzo.

furlo

era molto bello poter scorrazzare con vari veicoli e droni,peccato per le poche mappe e il fatto che hanno chiuso i server per la morte di thq.

iclaudio

il primo mi è piaciuto ci ho giocato anche online ...

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