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Robinson: The Journey, recensione di HDblog.it | VR

15 Novembre 2016 3

Fin dalla sua presentazione, Robinson: The Journey ha da sempre stimolato la curiosità del videogiocatore, soprattutto di quella fetta di utenti interessati alla realtà virtuale. Il team di sviluppo Crytek non ha certo bisogno di presentazioni, anzi nel corso degli anni è diventato sinonimo di garanzia grazie ai diversi prodotti ispirati lanciati sul mercato.

Vi anticipiamo che Robinson: The Journey non è quella killer application per Playstation VR che tutti stavamo aspettando. Molti aspetti risultano sicuramente interessanti, ma altri fanno pendere l'ago della bilancia verso una valutazione non proprio degna di un prodotto legato al marchio Crytek.

Andiamo quindi ad analizzare i diversi aspetti di Robinson: The Journey.

TRAMA

Il chiaro riferimento al libro di Daniel Defoe non è assolutamente casuale. L'astronave Esmeralda precipita su Tyson III, pianeta molto simile alla Terra in cui i dinosauri sono ancora vivi e vegeti. Purtroppo l'equipaggio non riesce a sopravvivere all'impatto, a parte Robin, protagonista dell'avventura, il quale potrà fare affidamento solamente a un'unità robotica HIGS e a un cucciolo di T-Rex conosciuto poco prima, battezzata di seguito Laika.

I tre protagonisti saranno ben presto chiamati a esplorare il pianeta e venire a capo di situazioni molto particolari, il tutto condito dalla presenza di diversi enigmi da risolvere. Robinson: The Journey è infatti una vera e propria avventura in cui le fasi esplorative si alterneranno a quelle in cui sarà necessario mettere in campo la materia prima e trovare un modo per proseguire.

Prima di passare al gameplay, è necessario soffermarci su HIGS e Laika. Lo scambio di battute tra Robin e l'unità robotica non è assolutamente male, ma al contempo i dialoghi non riescono, purtroppo, a trasformare il rapporto tra i due in qualcosa di molto vicino all'amicizia. Si ha spesso e volentieri la parvenza di essere agli ordini di HIGS stesso. Lo stesso vale per Laika, dinosauro che dispone di interazioni fin troppo limitate, di conseguenza, anche in questo caso, non aspettate di affezionarvi al cucciolo.


GAMEPLAY

Come sopra anticipato, Robinson: The Journey è un'avventura basata sull'esplorazione e sulla presenza di enigmi, come in ogni adventure game che si rispetti. E' possibile imbattersi in puzzle e compiti di ogni genere, da quelli più semplici in cui è necessario portare un oggetto da un punto A a un punto B oppure quelli più complicati in cui si verrà messi al cospetto di obiettivi più articolati. Nel secondo caso abbiamo storto il naso non tanto a causa della difficoltà di risoluzione, ma della totale assenza di indicazioni e suggerimenti sufficientemente chiari, di conseguenza capiterà di vagare per le location in maniera casuale, sperando di trovare l'oggetto giusto e proseguire così nell'avventura.

Robinson: The Journey riesce invece a colpire l'attenzione del videogiocatore durante le sessioni esplorative. L'impatto visivo è mozzafiato e le location proposte sono talmente ispirate da riuscire a tenere il giocatore incollato allo schermo solamente per godersi la vista magnifica di Tyson III. La componente esplorativa viene inoltre esaltata dalla presenza di una vera e propria enciclopedia elettronica, la quale può essere riempita solamente esaminando le diverse specie presenti sul pianeta. Tramite un veloce minigioco in stile "unisci i puntini", Robin si troverà quindi a catalogare le forme di vita di Tyson III grazie a un dispositivo dalla forma molto vicina a quella di Playstation Move. L'epopea è però affrontabile solamente tramite il Dual Shock 4, di conseguenza, una volta caricato il gioco, ammettiamo di aver provato ad allineare i nostri Playstation Move, convinti che Robinson: The Journey fosse affrontabile anche tramite l'utilizzo degli appena citati controller. Il device nelle mani di Robin sarà un vero e proprio aggeggio tuttofare. Si potrà quindi selezionare oggetti, farli levitare, interagire con determinati hot spot e molto altro ancora.


TECNICA

Il motore grafico di Robinson: The Journey è davvero in grado di donare al giocatore un'esperienza visiva di primissimo ordine. Le texture risultano rifinite e non abbiamo riscontrato alcun problema legato al frame rate. Esplorare Tyson III è un'esperienza talmente consigliata da trasformare il prodotto di Crytek in una vera e propria tech demo in grado di mostrare ai giocatori quali sono le reali potenzialità di Playstation VR. E' però presente l'effetto pop-up, di conseguenza capiterà spesso di vedere apparire dal nulla alcune elementi dello scenario, dettaglio che comunque non inficia assolutamente l'esperienza di gioco.

Ottimo il comparto audio, perfettamente in grado di accompagnare ogni momento dell'avventura. Il doppiaggio è completamente in italiano.

Robinson: The Journey deve fare però i conti con il motion sickness, la sensazione di mal di mare che funge ormai da vero ago della bilancia. Gli sviluppatori hanno inserito alcuni espedienti per cercare di limitare la fastidiosa sensazione al massimo, come ad esempio non inserire appositamente la possibilità di correre. Inoltre è possibile scegliere tra diverse configurazioni dei comandi, quindi si può optare per la gestione libera dell'inquadratura oppure ripiegare sullo stutter run, quindi un vero e proprio scatto istantaneo della videocamera. Le soluzioni proposte però non vanno a eliminare totalmente la fastidiosa sensazione, la quale trova il suo picco massimo soprattutto durante le fasi di arrampicata, fase in cui è necessario muovere la testa per scegliere la direzione dove muoversi, con risultato lo spostamento troppo rapido dello sguardo e quindi causa di nausea.


COMMENTO FINALE

Robinson: The Journey non è assolutamente la killer application che stavamo aspettando. Se esplorare gli angoli di Tyson III è indubbiamente evocativo grazie alla presenza di location da togliere il fiato, la presenza di enigmi complicati al punto giusto ma sporcati dalla quasi totale assenza di indizi fa davvero storcere il naso. La sensazione di motion sickness si fa inoltre sentire fin dai primi minuti di gioco. Gli sviluppatori sono riusciti senza dubbio a proporre un titolo in grado di mostrare di cosa è capace Playstation VR, senza però offrire un gameplay davvero degno di nota.

  • GAMEPLAY 6
  • TECNICA 8
  • LONGEVITA' 6
  • MULTIPLAYER -
  • GLOBALE 6

Impatto visivo da urloImmersivo
Il motion sickness si fa sentireGameplay poco convincente

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Commenti

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SketchT

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Luigi

ma e un gioco standard o vr?

matiu2

davvero un peccato, mi aspettavo molto da questo titolo... 60 euro non li vale allora.

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