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Perception: la nostra recensione della versione Xbox One

07 Luglio 2017 2

The Deep End Games ha dato vita ad un'avventura horror in prima persona che ha come protagonista una ragazza non vedente.

Si chiama Perception e l'idea alla base del gioco è senza ombra di dubbio interessante in quanto la cecità della giovane fanciulla ha permesso al team di sviluppo di realizzare un titolo particolare, sia dal punto di vista del comparto tecnico che da quello del gameplay. Vi anticipiamo però che, come alcune volte può accadere, non è tutto "oro quello che luccica" e Perception, titolo dalle premesse molto interessanti, non è riuscito ad entrare nel nostro cuore come speravamo.

TRAMA

Una ragazza di nome Cassie, cieca dalla nascita, una casa stregata, una notte buia e tempestosa: sono questi gli elementi principali che fanno da sfondo a Perception. La protagonista dell'intera avventura, una giovane donna dall'infanzia travagliata anche a causa del suo handicap, ultimamente sogna situazioni strane ed angoscianti: le sue ore di sonno sono accompagnate da dei veri e propri incubi ricorrenti.

Una misteriosa casa e strani oggetti, apparentemente senza senso, tormentano le notti della nostra protagonista che non riesce a capire quale sia il legame tra lei e quel misterioso luogo. Nonostante molte persone cercano di dissuaderla, Cassie vuole a tutti i costi scoprire cosa si cela dietro ai suoi incubi e, dopo alcune ricerche, scopre che la misteriosa e grande casa esiste realmente e si trova vicino a Boston.

La giovane fanciulla, armata di smartphone e bastone, decide quindi di recarsi ed addentrarsi nella tetra dimora, all'apparenza disabitata. Inizia in questo modo un viaggio, in quattro atti, fatto di esplorazione, di falshback, di lettere, registrazioni, oggetti con i quali interagire, semplici enigmi da risolvere, monologhi della nostra Cassie da ascoltare ed incontri con entità maligne.

GAMEPLAY

Il gameplay di Perception si avvicina a quello dei tradizionali "walking simulator" con l'unica differenza che si vestono i panni di una ragazza cieca e quindi siamo circondati dall'oscurità. Cassie, non vedente dalla nascita, ha sviluppato maggiormente gli altri sensi ed è persino dotata di uno speciale potere (Ecolocazione ) che le permette di "intravedere" l'ambiente circostante tramite la propagazione del rumore. La giovane protagonista infatti non abbandona mai il suo bastone, un oggetto praticamente indispensabile per girovagare e scoprire tutti i misteri che si celano all'interno della tetra casa.

Dobbiamo quindi continuamente generare rumore picchiettando il bastone di Cassie su qualsiasi superficie. Tale azione non è limitata in nessun modo e crea una specie di visione "monocromatica" che ci permette di vedere ed interagire con l'ambiente e gli oggetti che ci circondano. Generare rumore è indispensabile ma anche molto pericoloso in quanto "sveglia" le malvage entità che vivono nella tetra dimora.

E' inutile sottolineare che in Perception non si combatte e per salvarci dai fantasmi e non andare incontro ad una morte certa l'unica soluzione è quella di scappare e nascondersi, magari sotto ad un letto, dietro a degli scatoloni o nell'immancabile armadio, elementi che verranno evidenziati di verde.

Oltre all'indispensabile bastone possiamo utilizzare anche uno smartphone che, in alcune situazioni, ci permette di metterci in contatto con l'esterno e, tramite la fotocamera integrata e un sorta di assistente personale, ci permette di scansionare ed ispezionare oggetti, documenti e appunti, al fine di scoprire interessanti retroscena e di risolvere anche semplici enigmi.

L'esplorazione è l'elemento cardine del gameplay di Perception ma la struttura del gioco è estremamente lineare e la possibilità di illuminare in qualunque momento il punto esatto dell'obiettivo di missione, tramite il sesto senso di Cassie, non invoglia ad esplorare l'ambiente.

Il livello di sfida è inoltre ridotto al minimo: fuggire dai nemici non sarà assolutamente difficile e in aggiunta ci saranno stanze in cui potremo fare tutto il rumore possibile senza attirare fantasmi: in pratica il sistema che gestisce la presenza dell'entità non è approfondito e studiato a dovere.

TECNICA

Il comparto grafico di Perception è monocromatico, i contorni di tutti gli elementi dell'ambientazioni di gioco sono sfocati in quanto quello che effettivamente vediamo è una sorta di visione che generiamo tramite la propagazione del rumore.

L'idea funziona ed è sicuramente originale tuttavia i difetti in ambito tecnico non mancano e quindi, oltre ad essere tutto poco dettagliato, sono presenti alcuni bug, i modelli di alcuni elementi sono troppo approssimativi, i comandi di gioco non sempre sono reattivi come dovrebbero e spesso si verificano dei cali di frame rate nonostante la semplicità grafica.

Buono invece il sonoro con effetti e rumori di sfondo che generano ansia e anche il doppiaggio, totalmente in lingua inglese, non delude le aspettative: realistico e ben fatto. Purtroppo l'assenza della nostra lingua nel parlato è un difetto: leggere i sottotitoli (in italiano) distoglie il giocatore dall'atmosfera che si crea girovagando per la casa.

La longevità non è sicuramente la quintessenza del titolo di casa The Deep End Games: l'avventura di Cassie, suddivisa in quattro atti, si completa infatti in circa 4 ore di gioco e nulla ci spinge a rigiocarla nonostante la presenza di alcuni collezionabili.

CONCLUSIONE

L'idea alla base di Perception è indubbiamente interessante purtroppo molti elementi, sia a livello di gameplay che tecnico, non sono stati approfonditi e curati a dovere. Il risultato è quindi un gioco troppo lineare, anche a causa del sesto senso di Cassie che prende il giocatore per mano: poco realistico se consideriamo che la nostra protagonista non vedente può persino correre.

Il potere dell'Ecolocazione, a lungo andare, diventa abbastanza noioso in quanto per tutta l'avventura, per vedere qualcosa, siamo obbligati in continuazione a generare rumore con il bastone.

L'entità che infesta la casa è gestita da una AI che lascia a desiderare. I pochi enigmi che ci troviamo ad affrontare sono decisamente troppo semplici e tutto il contesto non riesce a spingere ad esplorare ogni singolo angolo della tetra dimora.

Indubbiamente i difetti appena citati non riescono a passare inosservati nonostante Perception sia dotato di un comparto audio davvero ben fatto con rumori ed effetti che riescono a creare uno stato d'ansia costante e coinvolgono. Il comparto narrativo, inoltre, tratta tematiche di forte impatto: serie, mature e attuali. Verso la fine, Perception riesce anche a stupire in modo positivo diventando molto più coinvolgente e adrenalinico; peccato però che tutto questo accade al termine del gioco.

Comparto narrativo profondo con tematiche mature e attualiIdee alla base del gameplay interessanti...
ma poco approfondite Comparto grafico poco curato
  • GAMEPLAY 6,5
  • TECNICA 5
  • LONGEVITA' 5,5
  • GLOBALE 6
  • VERSIONE TESTATA - XBOX ONE (Disponibile anche su Playstation 4 e PC)

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Commenti

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InterTriplete

Già... peccato... Mi intrigava molto, ma sta prendendo mazzate un po' ovunque.

Quello che mi rattrista è anche vedere solo tre commenti qui, che si parla di giochi, e ogni volta 200 commenti, il più dei quali stronzate, su hardware, vendite e benchmark...

pisqua187

insomma....na merdxxxxx!!!

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