03 Novembre 2018
Quando si parla di Hearthstone, un titolo che ha fatto del competitivo il suo fulcro e del multigiocatore una filosofia che non solo avvicina i giocatori in rete ma lo fa anche con gli eventi dal vivo, quei "fireside gatherings" che offrono l'occasione di ritrovarsi "in real life", socializzare e aggiungere il contatto umano che è alla base dei giochi di carte collezionabili, potrebbe sembrare banale soffermarsi sulla campagna a giocatore singolo.
Eppure si tratta di una caratteristica importante. Il single player non solo rappresenta la base per comprendere le meccaniche, o le nuove meccaniche dell'espansione come nel caso di Caccia ai Mostri per The Witchwood (Boscotetro), ma è il biglietto d'ingresso per avvicinare nuovi giocatori, la forgia che serve ad irretire nelle meccaniche dei GCC per poi lanciarsi nelle sfide.
E' giusto quindi dare attenzione anche a questo aspetto, e Blizzard non si è certo tirata indietro. Con Caccia ai Mostri va lodato lo sforzo di proseguire una buona tradizione, fatta non solo di una storia da raccontare, ma anche di un lore curato, dove ogni personaggio ha il suo background e dove proseguire nella campagna sblocca benefici tangibili e "grette" ricompense, come la sfida finale "quattro contro Hagatha" se si completano tutti i filoni narrativi, ma permette anche di scoprire di più sul mondo di gioco.
Quattro i personaggi che ci accompagnano nell'avventura, tutti caratterizzati da un Potere Eroe che calza a pennello. Tess Mantogrigio (La Braccatrice) è la ladra e può riprendere in mano una magia giocata precedentemente nella propria mano.
Darius Crowley è Il Cannoniere che può sparare dall'artiglieria. Houndmaster Shaw, Maestro dei Segugi, è il cacciatore che con il suo potere richiama i segugi, minion dotati di assalto e quindi in grado di attaccare non appena evocati. Infine Toki la Smonta-Tempo è il personaggio più strano ma al contempo più divertente per deck particolari. Il Potere Eroe le permette di ricominciare gratuitamente il turno così da provare ad esempio un effetto casuale e tornare indietro se il bersaglio non ci soddisfa.
Tutti hanno poi upgrade unici correlati all'abilità: Tess può usare il potere dell'eroe due volte a turno con un costo ridotto di uno ad esempio, Darius aggiunge un danno extra ai cannoni, Shaw potenzia l'attacco dei segugi e via dicendo.
Ognuno dei quattro personaggi è stato associato ad un boss finale, non casuale ma correlato alla storia. Ancora una volta vince Toki per il lore: considerando quanto ha giocato con il tempo, è contemporaneamente eroe e nemesi!
Come anticipato, completando le quattro campagne si potrà affrontare Haghata a 100 punti vita sfruttando un deck dove si potranno evocare i 4 protagonisti. La sfida è ovviamente la più difficile ma chi la vince otterrà il dorso delle carte "Cacciatore di Mostri".
Hearthstone è disponibile su smartphone e tablet sia per iOS che per Android oltre all'immancabile client per PC Windows e per MacOS.
Commenti
A parte il fatto che questa avventura è precisa identica a quella di caboldi e catacombe (dove si dovevano vincere gli 8 boss con tutti gli eroi (per poi aggiudicarsi un dorso delle carte.. .. penoso)
Cmq qui perlomeno gli eroi sono solo 4, resta cmq il fatto che pure qui, è tutto affidato al caso (random) e ad una dose di fortuna sfacciata al punto da far rabbrividire pure Gastone (fortunatissimo cugino di paperino) difatti pur potendo incrementare il mazzo a fine di ogni partita (vinta), non è detto che si trovino carte che abbiano una secuenza o un qualche intreccio con le carte precedenti tale da formare un archetipo forte o anche solo decente che ci permetta di andare avanti e divertirsi, col rischio di fare un mazzo che già alla terza partita è inadatto ed inutile, mentre i boss (mostri) diventano sempre piu forti e complessi con carte sempre più potenti e difficilmente ostacolabili, come se un bambino a mani nude si trovasse a combattere contro un gigante armato fino ai denti....
Io sono ancora agli inizi, e quindi molto inesperto, però, mi sembra tutto esageratamente sproporzionato ed irritante, sopratutto i vostri discorsi pieni di entusiasmo in cui parlare di possibilità di gioco e divertimento come se non foste consapevoli del significato delle parole, ma vivete di fantasia, al punto che tutto questo mi arriva con un fortissimo sentore di presa per i fondelli.